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L'occhio del principe. Una scuola per spettatori

un progetto ERT Fondazione
ideazione e cura Fabio Acca e Silvia Mei
consulenza scientifica Marco De Marinis

“L’occhio del Principe” rinascimentale, ovvero il posto in teatro che garantiva la migliore visuale sulla scena, esiste ancora oggi, non è però una postazione privilegiata da cui guardare quanto piuttosto uno sguardo sensibile, emancipato, attrezzato. La Scuola per spettatori, in sinergia con gli altri appuntamenti di formazione del pubblico promossi dall’Arena del Sole, si propone espressamente di affinare lo sguardo, aprire nuove prospettive, sviluppare un pensiero complesso.
Dopo il primo triennio di avviamento del progetto didattico, la Scuola consolida la sua missione con un nuovo ciclo di lezioni per spettatori interessati a una conoscenza globale delle arti dello spettacolo dal vivo. Il percorso, volto alla lettura circostanziata del fatto scenico, sarà condotto secondo una prospettiva storica con incontri basati sulla documentazione dello spettacolo e proiezioni video commentate.
Come di consueto, il cartellone costituirà l’occasione per tematizzare ambiti e percorsi monografici. Ogni lezione affronterà capitoli essenziali della storia del teatro – occupandosi della drammaturgia, degli attori e delle attrici, dello spazio scenico, del pubblico – per fornire strumenti e nozioni fondamentali a chiunque voglia conoscere le arti performative. Grazie all’utilizzo di slide, immagini, filmati di repertorio e strumenti bibliografici, verrà offerta una guida ragionata per una corretta contestualizzazione delle opere e il riconoscimento di stili ed estetiche.
Il programma è articolato in dieci appuntamenti condotti da Fabio Acca e Silvia Mei (studiosi di arti performative e curatori teatrali) con la partecipazione di Marco De Marinis (docente dell’Università di Bologna), e include un percorso scelto per docenti delle scuole secondarie.

La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria (laboratori@arenadelsole.it /
Tel. 051.2910911)
Gli incontri si svolgeranno il sabato pomeriggio presso la Sala Archi, dalle ore 16.00 alle ore 18.00.


PRESENTAZIONE PROGETTO

Sala Archi, martedì 23 ottobre // ore 18 con l’accoglienza a cura dei docenti Fabio Acca e Silvia Mei

Programma

1 // sabato 10 novembre

LA TRAGEDIA GRECA: ORIGINI E FORME

Conduce Fabio Acca

I tragici greci sono considerati i pilastri dei saperi e delle convenzioni teatrali della cultura occidentale. Eschilo, Sofocle ed Euripide, in particolare, insieme alla riflessione Aristotelica, ne rappresentano i valori più longevi. L’incontro intende fare una panoramica sui miti fondativi di queste convenzioni, analizzando nello specifico i caratteri testuali in relazione alla cultura teatrale nella Grecia antica.

2 // sabato 17 novembre

COMMEDIA DELL’ARTE: VITA MORTE FORTUNA

Conduce Silvia Mei

Diversi anni fa la Commedia dell’Arte è stata candidata alla lista del Patrimonio Culturale Immateriale. Ma cosa è stata veramente? E perché si parla di segreti a proposito dell’arte dei comici? Una denominazione ancora oggi oscura, una storia piena di misteri e una tradizione interrotta. La Commedia dell’Arte fu un fenomeno originale, tutto italiano, che portò alla diffusione del professionismo teatrale in Europa e sdoganò le donne in scena. Affronteremo questo eterno mito attraverso i suoi protagonisti, le sue maschere e i canovacci, le memorie del tempo e le immagini tramandate. Un viaggio attraverso l’Europa, le corti e suoi principi, re e regine.

3 // sabato 1 dicembre

GOLDONI, VENEZIA E LA RIFORMA

Conduce Fabio Acca

Con le sue commedie e la sua concezione di teatro, Goldoni ha superato le convenzioni e gli stereotipi in cui la Commedia dell’arte si era ormai cristallizzata nel XVIII secolo. La sua Locandiera fu solo uno dei testi più noti di questo progetto di riforma, che mirava al superamento della maschera e dell’improvvisazione in favore di un attore “moderno”, capace di restituire una visione più realistica del mondo.

4 // sabato 15 dicembre

IL TEATRO NELLA FRANCIA DEI LUMI

Conduce Silvia Mei

Nel Settecento il Teatro torna al centro del dibattito filosofico facendosi strumento di pensiero politico e di consenso pubblico. Nascono i teatri nazionali, fioriscono scritti sull’attore e la recitazione, fa la sua comparsa il “dramma” moderno. Da Voltaire a Goethe, da Diderot a Lessing e Rousseau in una tenzone tra Francia e Germania, il teatro produce un pensiero illuminato che porta senza soluzione di continuità al Novecento e alla rifondazione teatrale. L’incontro propone un’antologia di letture e passi scelti da opere letterarie, scritti teorici e memorialistica del tempo, di cui saranno restituite chiavi di lettura storica ed estetica.

5 // sabato 19 gennaio

IL BALLETTO ROMANTICO

Conduce Silvia Mei

Negli anni Trenta dell’Ottocento nasce il balletto classico nella forma che tutti noi abbiamo in mente. Attraverso i principali capolavori dell’epoca, come La Sylphide (1832) e Giselle (1841) fino ad arrivare al post-romantico Lago dei cigni (1895), la forma balletto verrà analizzata come evento culturale, proiezione dei disagi di una società borghese, voyeurista e inquieta, classista e misogina. Un genere che ha tuttavia resistito al tempo e continua ad affascinarci ancora oggi.

6 // sabato 2 febbraio

DANZA MODERNA E CULTURA DEL CORPO

Conduce Fabio Acca

Il Novecento è caratterizzato da metodi e discipline che fanno del corpo il centro irradiante di una cultura che ha nella danza la sua sintesi più efficace. I percorsi artistici e teorici di figure come Isadora Duncan, Émile Jaques-Dalcroze, Rudolf von Laban rappresentano in questo senso una sistema compatto di riferimenti: una filiera di “metodi” tradottisi nella prima parte del secolo in forme che introducono i maggiori temi di un’arte coreutica moderna.

7 // sabato 16 febbraio

BERTOLT BRECHT E IL TEATRO EPICO

Conduce Silvia Mei

L’opera e gli scritti di Brecht letti attraverso i ruggenti anni della Repubblica di Weimar, il Tingeltangel e Karl Valentin, il kabarett e il cinema. Il teatro epico calato nel tempo storico delle grandi crisi economiche, dell’avanzata dei totalitarismi e dell’individualismo moderno, per imbastire una riflessione sul potere come strumento di seduzione e sul teatro come arma di trasformazione del reale. È un pensiero quello di Brecht, sul teatro e sulla società, affine alle posizioni di altri illustri pensatori, primo fra tutti Walter Benjamin, che del drammaturgo di Augusta fu tra i primi estimatori e interpreti.

8 // sabato 6 aprile

IL TEATRO DELLA MORTE DI TADEUSZ KANTOR

Conduce Fabio Acca

La classe morta di Tadeusz Kantor è considerata unanimemente la creazione teatrale più importante nella parabola artistica del grande regista polacco. Un capolavoro al confine tra teatro, performance e installazione, ideale trait d’union tra le due avanguardie del Novecento. L’incontro verterà su una introduzione al cosiddetto “teatro della morte” di Kantor, fornendo un commento guidato alla documentazione video dello spettacolo.

9 // sabato 13 aprile

TEATRO E ROMANZO

Conduce Claudio Longhi

Il rapporto tra teatro e romanzo restringe un campo di relazioni ben più vasto e aperto che la scena ha da sempre intrattenuto con la letteratura. Attraverso emblematici casi teatrali, la lezione esplorerà differenti tentativi della scena del secondo Novecento di ripensare attraverso il romanzo la rappresentazione al fine di forzarne i limiti costituzionali (la drammaturgia come dialogo, la recitazione in funzione del personaggio, la scenografia come riproduzione mimetica, etc.).

10 // sabato 4 maggio

TEATRO E POLITICA: NOVECENTO E OLTRE

Conduce Marco De Marinis

Si ripercorreranno rapidamente le principali tappe del teatro politico novecentesco, dalla versione classica di un “genere” ideologico e di messaggio alla svolta sessantottesca verso gli usi politici del teatro, per approdare infine a quella che possiamo chiamare, dagli anni 80-90 del Novecento in avanti, una politica teatrale, o meglio – come preferisco dire oggi – una politica della performance.

Spettacoli abbinati al corso

Spettacoli consigliati

Biografie

Fabio Acca

Curatore, critico e studioso di arti performative, dottore di ricerca in Studi Teatrali e Cinematografici, lavora presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

Marco De Marinis

Professore ordinario di Discipline Teatrali nel Dipartimento delle Arti della Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna. Insegna Storia del Teatro e dello Spettacolo nella laurea triennale del Dams-Teatro e Teorie e Culture della Rappresentazione nella laurea magistrale in Discipline dello Spettacolo dal Vivo.

Silvia Mei

Opera da indipendente nel teatro contemporaneo come studiosa, producer, consulente e critica teatrale. E’ docente a contratto presso l’Università di Bologna e l’Università di Padova. Insegna inoltre presso il corso di perfezionamento Dramaturg Internazionale di ERT Fondazione.