Otello
Teatro Arena del Sole Sala Leo de Berardinis
A proposito di questo spettacolo
Rileggere Otello spogliandolo della “tradizione”, tornare al cuore del meccanismo drammatico e delle parole: parte da queste premesse il lavoro su Shakespeare che Elio De Capitani ha iniziato con il Sogno, proseguito con Amleto e il Mercante di Venezia e che per questo spettacolo ha pienamente condiviso con Lisa Ferlazzo Natoli. I due registi hanno portato in primo piano il nodo indissolubile tra l’io e l’altro, tra il simile e il dissimile che in questo testo, perturbante come un racconto di suspense, si fa tragedia della gelosia e del sesso, dei rapporti inter-razziali e culturali, del dubbio e della potenza manipolatoria delle parole.
L’Otello di De Capitani è un Otello contemporaneo, che deriva l’ispirazione dalla traduzione originale di Ferdinando Bruni, traduzione libera da ogni inclinazione letteraria e molto attenta ad alternare i toni della lingua alta e di quella bassa avvicinandosi alla viva fluidità della lingua parlata.
«Mettere in scena “Otello” oggi – hanno dichiarato De Capitani e Ferlazzo Natoli – è un modo per fare i conti con la singolare attrazione che la vicenda del Moro esercita verso tutti noi, come un congegno misterioso messo lì per ‘innescare’ una risposta emotiva sui presupposti ideologici e i fantasmi dell’inconscio collettivo con cui una società costruisce i propri parametri proiettando ‘fuori di sé’, sullo straniero, tutto ciò che ha di inconfessabile: moralismo puritano, vouyerismo sessuale e sessuofobia, per dare fondamento e giustificazione alla propria xenofobia, alla misoginia e alle tante forme d’intolleranza sociale e privata di cui si compone».
Durata: 3 ore più intervallo
Note
Consigli dalla Biblioteca Salaborsa:
- Tracy Chevalier, Il ragazzo nuovo, Rizzoli, 2017
- Otello (1974), musiche di Giuseppe Verdi, esecuzione di Berliner Philharmoniker, regia e direzione di Herbert von Karajan, Deutsche Grammophon, 2005, cd
Repliche
Al 23/03/2018