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Punteggiatura

presentazione di un'opera d'arte collettiva

01/01/1970
Orari

A proposito di quest'opera

15 giugno // ore 18 // MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna
ingresso libero fino ad esaurimento posti

La lingua come spazio politico-affettivo e come materiale estetico è alla base del progetto di Muna Mussie – nata in Eritrea e residente a Bologna – che concepisce la creazione collettiva di un libro di stoffa, considerandolo come un vero e proprio luogo, un “tessuto sociale” che si costruisce grazie al dialogo con un nucleo ramificato di donne di differenti provenienze, presenti sul territorio bolognese. Punteggiatura è una gestazione immaginaria e “pensierosa”, attraversata dalla lingua, dal filo di un discorso simpatetico, gestuale e funzionale alla nascita della cosa comune. È un discorso che si mette in pratica, si autotraduce in ricamo, entra in dialogo con la manualità, la manodopera, agisce e maneggia pensieri, traccia le sue coordinate, le cuce.

L’opera è presentata nella collezione permanente di MAMbo attraverso una visita guidata da Abraham Tesfai e la voce di Kimia Ghorbani.
L’opera rimarrà visitabile in Vedute Prossime nel Garage dell’Arena del Sole fino al 24 giugno (dalle ore 18 alle 22).

 

Note di Muna Mussie

Il dire è estraneo al potere; è al centro dell’anarchia. Di fatto il dire è l’espressione dell’anarchia, di una situazione dove l’asimmetria non ha nulla a che vedere con il dominio, bensì con l’accoglienza e il ricevimento. Asimmetria della responsabilità e non del dominio.

Josep Maria Esquirol, La resistenza intima. Saggio su una filosofia della prossimità

 

Punteggiatura mette a punto un dibattito “singolare”.

Gli incontri con le diverse donne, avvenuti per lo più singolarmente, si sono rivelati un dibattito in divenire. Ogni donna è stata libera di rispondere a domande formulate da me o di trattare argomenti propri.
Ho aperto i miei dialoghi ponendo come centro il libro; domandare cosa sia un libro è stato già in parte scriverlo. Domandare cosa si vorrebbe scrivere a chi lo leggerà ha acceso in tutte un senso di responsabilità verso l’altro che mi ha commosso.

Gli incontri “a porte chiuse” hanno fatto da anticamera. Un tempo fuori dal tempo, un passaggio segreto, traiettorie speciali che hanno messo a fuoco e amplificato la qualità che è propria del dialogo: stare contemporaneamente dentro e fuori di sé, sapere di essere a un passo dall’altro, a un passo dall’essere cuciti con l’altro, con altri nomi. Spaventa e sprigiona al contempo.

Punteggiatura è stata una gestazione immaginaria e pratica, attraversata dalla lingua, dal filo di un discorso simpatetico, gestuale e funzionale alla nascita della cosa comune.
È un discorso semplice ma denso.
È un dire che trascina con sé passato, presente, futuro.
È un “dirla del tutto” che non tralascia il suo corpo.
È un dire “incorporato”.
È un dire che crea punti di accordo su cui sostare e punti di chiusura da cui ripartire, facendo del rispetto l’unica e possibile procedura di convivenza.
È un discorso che si mette in pratica, si auto traduce in ricamo.
È in dialogo con la manualità, la manodopera, agisce e maneggia pensieri, traccia le coordinate, le cuce.

Punteggiatura non cerca una rivalsa femminista né tanto meno assolve la realtà dei fatti ma pratica una “rivalsa sentimentale” che parte dalla semplice formula “se mi ascolti, mi ascolto – se mi ascolto, ti ascolto”. Ognuna rispondendo di sé, dalla propria a-centralità linguistica, permette di fare luce sull’altra, di interrogarla, spiegarla, parafrasarla, contraddirla, chiamarla, accompagnarla, sfogliarla.

La consegna finita di questo libro plurale coincide con la sua presentazione al pubblico. Un ulteriore gesto di complicità espansa di cui queste donne fanno dono alla propria città.

Dati

di Muna Mussie
con Wowo Eseroghgne (Nigeria), Oybo Favour Idioma (Nigeria), Joy Amadasun Emumwen (Nigeria), Amino Hassan (Somalia), Sanam Naderi (Iran), Shkurta (Albania), Elmaza Murati (Serbia), Almedina Murati (Serbia), Sabou (Ghinea), Marie Ngo Bonbe (Camerun), Agnes (Camerun – Algeria), Silvia Bertolini (Senigallia), Yan Wen(Cina), Jiang Su (Cina), Katia Golovko (Gibuti- Russia), Lolita Timofeeva (Lettonia), Piersandra di Matteo (Italia), Francesca Sartoria (Italia), Leteyosief Keleta (Eritrea), Amba Ghebremeskel (Etiopia), Ambleset Keleta Keren (Eritrea), Nadia (Marocco), Najat Belounis (Marocco), Rita Lesi (Italia), Maddalena Apano (Italia), Paola Lesti (Italia), Samantha (Brasile), Gabriella Gurioli (Italia), Bianca Rosa Bellomo (Italia), Daliet Zaid (Italia-Eritrea), Jounametou Patoussah (Camerun), Anna Marìa Klem (Argentina), Laura Youpa (Camerun), Maria Caproni (Italia), Elena Bonafè (Italia), Luciana Lai (Italia), Muna Mussie (Eritrea), Amina Hijar (Palestina), Nzimba Maza Pedro Eduardo (Regno del Congo), Tatiana Perju (Moldavia), Issa e Silvie (Associazione Sartoria Vicini d'Istanti)
confezione e ricami Angela Fuschini e Marinella Mattioli
in collaborazione con Scuola delle Donne | Pilastro (CESD), Biblioteca Italiana delle Donne
con il coinvolgimento delle cooperative sociali Camelot e Mondo Donna, Cantieri Meticci, Ars Aemilia, Ass. Santarcangelo dei Teatri
produzione Città di Ebla

 

Muna Mussie
Artista e performer eritrea basata a Bologna. Indaga i linguaggi della scena per dare forma alla tensione che scaturisce tra differenti poli espressivi. Tra i suoi lavori: Più che piccola, media (Premio Riccione TTV Pier Vittorio Tondelli/NuoviTalenti 2008 e Segnalazione Premio Iceberg 2009) Con Permesso, progetto site specific Galata Perform, Istanbul 2008, Ti ho sognato, ma non eri il protagonista (Premio Mondo 2010). È autrice con Flavio Favelli di FFMM, collezione di abiti presentata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino 2007) e al Museo Marino Marini (Firenze 2009). Tra I progetti internazionali Monkey See, Monkey Do (Chapter I-II), Milite Ignoto (2015). Oasi, la sua ultima performance, è coprodotta da Ipercorpo e Santarcangelo dei Teatri 2018. Parallelamente è in tournée con l’artista Brett Bailey.

www.munamussie.com

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