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Anna Raimondo | (In)visible sounds (2018)

La voce e l’ascolto sono gli strumenti attraverso i quali Anna Raimondo – artista italiana basata a Bruxelles e attiva internazionalmente – propone una riflessione sulla clandestinità, raccontata da più punti di vista, a partire dalle esperienze quotidiane di chi questa condizione la vive o l’ha vissuta a Bologna. 
Come spiegare il concetto di clandestinità quando questo non esisterà più o a chi questa parola non riesce neanche a tradurla nella propria lingua d’origine? Cosa significa in sé questa parola e quali valori veicola?
(In)visible sounds traccia una deriva sonora e polifonica nella città di Bologna, proponendo visioni che vanno al di là del locale. Attraverso una serie di incontri, interviste e derive urbane, Raimondo propone una serie di ritratti sonori in cui Carlos, Hamed, Moussa, Zazà, Lamil, Jasmine, Mazen, Naveed, invitano a riflettere sulla relazione tra invisibilità e visibilità, sul potenziale di questa relazione nelle loro quotidianità; sul legame tra familiarità e spaesamento nello spazio pubblico, offrendo una loro personale mappatura della città. Usando un linguaggio ironico e poetico al tempo stesso, si decostruiscono problemi identitari e si sollecita l’empatia nell’ascolto.

www.annaraimondo.com