Avremo ancora l’occasione di ballare insieme
Teatro Arena del Sole Sala Leo de Berardinis
A proposito di questo spettacolo
Pippo e Amelia sono i protagonisti di questa storia.
Ballerini di tip tap, in passato coppia discretamente conosciuta e ormai dimenticata da tutti.
Dopo anni si rincontrano per partecipare al siparietto nostalgico di un varietà televisivo.
Liberamente ispirato al film Ginger e Fred (1986) di una grande icona cinematografica come Federico Fellini, il titolo viene dal ribaltamento di una frase che Amelia dice alla fine del film a Pippo: “Non credo che avremo ancora l’occasione di ballare insieme”.
Come in Quasi niente continua la ricerca della compagnia Deflorian/Tagliarini sul filo rosso che unisce le generazioni.
In scena, infatti, una coppia di trentenni, una di quarantacinquenni e una di sessantenni, anche se la coppia è una sola e si vede nello scorrere degli anni. Ognuno, ognuna può dialogare infatti con quello che è stato e sarà in un altro momento della vita. Avanti e indietro nel tempo, proprio come nei sogni, elementi così importanti per il grande regista romagnolo, che li ha disegnati fino alla fine dei suoi giorni.
Note:
«Quando abbiamo riascoltato questo saluto malinconico che la Masina (già ammalata allora di quel male che se la portò via qualche anno dopo) fa allo sbandato Mastroianni non abbiamo potuto evitare di pensare anche a tutti noi. E a rilanciare un’occasione di incontro. La nostra è infatti prima di tutto una ballata dedicata agli artisti, al loro desiderio di essere un altro, alla loro determinazione a giocare per tutta la vita, a cadere ad ogni ciak, a mettere nei dettagli insensati la loro biografia più segreta, al loro smascherarsi “intenzionalmente senza intenzione” come ha detto Fellini parlando del lavoro dell’attore. È quindi è un progetto su Marcello Mastroianni. Su Giulietta Masina. È un progetto su Fred Astaire e Ginger Rogers. È un progetto su di noi. Un lavoro sulla coppia e un lavoro sul dialogo. Il dialogo come possibilità di procedere insieme, di generare azioni, anche immaginarie […] La scena del film che ci ha agganciato è il blackout durante il programma televisivo.
Nel film, infatti, appena Amelia e Pippo cominciano a danzare, un blackout fa piombare lo studio in un buio sconcertante. Pippo cerca di convincere Amelia ad andarsene, mentre nell’oscurità tra i due si crea una strana, profonda intimità. Chissà che cosa può cominciare da questa fuga? sussurra Mastroianni a Giulietta mentre stanno per abbandonare lo show dove non si sentono rappresentati. E questo buio, questo vuoto, questa sospensione diventano per noi un’occasione di osservare l’altro lato del nostro bisogno forsennato di farci vedere.”
Durata: 1 ora e 40 minuti
I consigli di lettura a cura del Patto per la Lettura Bologna.
Voci dal verbo LEGGERE | qualche domanda su libri e letture a Daria Deflorian in occasione dello spettacolo.
Repliche
Al 04/02/2022
Dati artistici
luce Gianni Staropoli e Giulia Pastore
scene Paola Villani
suono Emanuele Pontecorvo
costumi Metella Raboni
direzione tecnica Giulia Pastore
cura e promozione Giulia Galzigni / Parallèle
amministrazione Grazia Sgueglia
un ringraziamento a Lorenzo Grilli per il training tip tap e a ziamame per la collaborazione ai costumi
produzione Associazione culturale A.D., Teatro di Roma – Teatro Nazionale, ERT / Teatro Nazionale, Teatro Metastasio Prato
coproduzione Comédie de Genève, Odéon – Théâtre de l’Europe, Festival d’Automne à Paris, Théâtre populaire romand – Centre neuchâtelois des arts vivants, Théâtre Garonne – scène européenne et Centre Dramatique National Besançon Franche-Comté
con il sostegno di Interreg France-Suisse 2014-2020, programma europeo di cooperazione transfrontaliera nel quadro del progetto MP#3 e del Romaeuropa festival
residenze Ostudio Roma, Théâtre Garonne – scène européenne
foto e video di scena Andrea Pizzalis
si ringrazia PattoLetturaBo per i consigli di lettura