Frammenti di infinito
Tre Atti per le lucciole
Teatro Arena del Sole Sala Thierry Salmon
A proposito di questo spettacolo
Il coreografo e performer Aristide Rontini parte dal famoso articolo in cui Pier Paolo Pasolini denunciava la scomparsa delle lucciole dal cielo di Roma per costruire uno spettacolo articolato in tre atti, autonomi e tuttavia collegati dalla riflessione sul valore evocativo della danza e sulla necessità di ascoltare anche la parte non razionale del proprio sé, poiché, osserva Rontini,« La razionalità stimola la servitù, per opposizione l’intuito stimola la libertà di seguire ciò che ciascuno sente veramente, la libertà di essere sé stessi». Aggiunge l’artista: «L’immagine della lucciola, il cui corpo organico è sorgente di tenui bagliori nella notte, ha permesso di creare un parallelismo con il corpo e la sua capacità di accendersi se ha accesso a sé. […] La lucciola mi ha consentito di riflettere sulla precarietà e provvisorietà dell’esistenza e conseguentemente sull’importanza di avere un approccio più aperto verso la conoscenza».
ATTO I Lampyris Noctiluca/solo
ATTO II Back Eye Black/trio
ATTO III Corporale/progetto di comunità
Durata: 70 minuti
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Repliche
In altri teatri ERT
Dati artistici
musiche originali Vittorio Giampietro
dramaturg Gaia Clotilde Chernetich
disegno luci Lampyris Noctiluca Giulia Pastore
tecnica e luci Angelo Generali, Lucia Ferrero
costumi Back Eye Black Orlando Izzo
assistente al laboratorio di comunità Gaia Germanà
cura e produzione esecutiva Elena De Pascale
amministrazione Roberto Berti
organizzazione e logistica Miriana Erario
ufficio stampa Nexus Michele Pascarella
collaborazione produttiva Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Oriente Occidente nel progetto Europe Beyond Access co-finanziato Creative Europe e Nexus Factory
con il sostegno di Versiliadanza, Masque Teatro, Onassis AiR nell’ambito del progetto Europe Beyond Access cofinanziato dal programma Europa Creativa, Progetto Residenze Artistiche 2022/2023 Area Cultura Comune di Imola, Danza Urbana – Rete h(abita)t / MUVet e Northern School of Contemporary Dance
“Back Eye Black” è stato sostenuto da Open Dialogo, un progetto di scambio culturale bilaterale curato da Stopgap Dance Company e commissionato dal Ministero della Cultura italiano (Direzione Generale Spettacolo), dall’Arts Council England, dall’Istituto Italiano di Cultura di Londra e dal British Council
nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica
Le repliche di Bologna sono nell’ambito del progetto “Teatro e fragilità. Verso una comunità danzante” realizzato con il contributo di Fondazione Carisbo
foto di Monia Pavoni courtesy of Oriente Occidente
foto dello spettacolo Lampyris Noctiluca di Federica Musella