Mi chiamo Andrea e faccio fumetti
Piazza San Francesco
A proposito di questo spettacolo
La storia di Andrea Pazienza un po’ disegnata e un po’ raccontata.
Bologna e le contestazioni studentesche, gli amori e le crudeltà tra i banchi di scuola del Liceo Fermi, Bologna e gli anni’80: chi non si ricorda i fumetti delle avventure dell’universitario damsiano Pentothal, del cinico Zanardi e del politico Pertini?
Attraverso le parole scritte da Christian Poli, l’artista Andrea Santonostaso attraversa la vita di uno dei fumettisti più conosciuti: Andrea Pazienza.
Lo fa entrando “dentro” nelle sue opere e a Gli ultimi giorni di Pompeo, con un monologo disegnato che vuole essere un ricordo ad alta voce del genio creativo che fu Pazienza, che ancora oggi non smette mai di meravigliare.
Mi chiamo Andrea, faccio fumetti è una biografia, ma non è una biografia.
È un monologo disegnato.
È un omaggio che non vuole omaggiare nessuno.
È una dichiarazione di resa di fronte alle sentenze perentorie del destino.
È l’ennesima constatazione di un Salieri di fronte ad un Mozart.
Repliche
Dati artistici
foto di Riccardo Farina