Se questo è un uomo
Teatro Arena del Sole Sala Leo de Berardinis
A proposito di questo spettacolo
Nel centenario della nascita di Levi, Valter Malosti ha firmato la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo (forse il libro di avventure più atroce e più bello del ventesimo secolo) portando per la prima volta in scena direttamente il romanzo, e dunque la voce di questa irripetibile opera prima, senza alcuna altra mediazione.
Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.
Se questo è un uomo contiene una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi. Questi fotogrammi del pensiero nel loro divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi.
Con Margherita Palli, il regista immagina un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case».
Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica: Se questo è un uomo è infatti anzitutto un’opera acustica. A fare da contrappunto i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento.
Compongono la drammaturgia visiva anche il disegno luminoso di Cesare Accetta e i contributi video di Luca Brinchi e Daniele Spanò.
Quella di Primo Levi è una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «considerate che questo è stato». Protagonista dello spettacolo è la voce dell’attore, che resta pacata mentre accoglie e trasmette la tragedia, il canto delle vittime. Cristallina, come lo è la parola, per accompagnarci in una immersione nel male da cui usciamo colpiti e interrogati.
Leggi QUI il Libretto di approfondimento sullo spettacolo.
Note:
«Volevo creare un’opera che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati, e l’idea di utilizzo dello spazio. Una sorta di installazione d’arte visiva più che una classica messa in scena teatrale».
Valter Malosti
Durata:1 ora e 50 minuti
Repliche
Al 02/12/2021
In altri teatri ERT
Dati artistici
cura del movimento Alessio Maria Romano
assistente alla regia e suggeritrice Noemi Grasso
assistente alle scene Eleonora Peronetti
assistente al suono Alessio Foglia
scelte musicali Valter Malosti
musiche di Oren Ambarchi, Johann Sebastian Bach, Ludwig Van Beethoven, Cracow Kletzmer Band, Morton Feldman, Alexander Knaifel, Witold Lutoslawski, Oy Division, Arvo Pärt, Franz Schubert, John Zorn
madrigali eseguiti e registrati dai solisti dell’Erato Choir: soprani Karin Selva e Caterina Iora, contralto Giulia Beatini, tenori Massimo Lombardi e Stefano Gambarino, bassi Cristian Chiggiato e Renato Cadel, direzione musicale Massimo Lombardi e Dario Ribechi
direttore di scena Lorenzo Martinelli
capo macchinista Riccardo Betti
capo elettricista Umberto Camponeschi
fonico Fabio Cinicola/Luca Nasciuti
sarta Eleonora Terzi
costruzioni sceniche Santinelli Scenografie
foto di scena Tommaso Le Pera
illustrazione Pietro Scarnera
produzione ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Progetto realizzato in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi,
Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, Polo del ‘900
e Giulio Einaudi editore in occasione del 100° anniversario dalla nascita di Primo Levi (1919 – 1987)