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Teatro a scuola: il Calderón di Pier Paolo Pasolini

Teatro a scuola: il Calderón di Pier Paolo Pasolini

Lunedì 24 ottobre, ore 11:05-12:30, si terrà presso il Liceo Ginnasio “Luigi Galvani” – Biblioteca “Galvani Pasolini” una lezione sullo spettacolo Calderón, in scena all’Arena del Sole dal 2 al 6 novembre 2022, intorno all’opera teatrale di Pier Paolo Pasolini, in collaborazione con Lorenzo Donati, ricercatore del Dipartimento delle Arti-Università di Bologna. L’incontro si rivolge agli studenti del liceo Galvani e delle Scuole Secondarie di Secondo Grado.

Sarà ospite Fabio Condemi, regista dello spettacolo, vincitore del Premio Ubu alla regia 2021.

L’iniziativa è promossa da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, in collaborazione con la Sezione Teatro del Dipartimento delle Arti dell’Università Alma Mater di Bologna, all’interno del progetto Lo spazio del teatro, curato dalla prof.ssa Rossella Mazzaglia. Pensato per un pubblico eterogeneo, Lo spazio del teatro integra i contenuti della programmazione scolastica degli istituti superiori di secondo grado, con il proposito di affinare le capacità analitiche, aprire nuove prospettive e sviluppare una conoscenza allargata delle arti dello spettacolo.

Una specifica lezione, pensata per favorire la conoscenza e comprensione dello spettacolo, è incentrata su Calderón, una delle sei tragedie composte da Pasolini in uno stretto giro di mesi nel 1966 e oggi prodotte da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale nell’ambito di “Come devi immaginarmi”, il progetto dedicato allo scrittore nel centenario della nascita.

L’incontro è arricchito dalla testimonianza di Fabio Condemi, protagonista del teatro italiano contemporaneo, che firma la regia di questo allestimento.

Mentre gli studenti del liceo Galvani seguiranno l’incontro in presenza, gli studenti degli altri licei cittadini potranno seguire l’evento a distanza, mediante collegamento sulla piattaforma Google Meet. I docenti referenti delle classi esterne riceveranno il link per la partecipazione alla video lezione.

Per la visione dello spettacolo gli studenti possono usufruire del proprio abbonamento CARD Scuola, oppure accedere acquistando un biglietto ridotto (tariffa scuola).


I relatori

Fabio Condemi. Si diploma nel 2015 all’Accademia Nazionale di arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma con uno studio su Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini. Collabora con Giorgio Barberio Corsetti come assistente per regie teatrali e operistiche. Nel 2017 presenta lo studio Il sonno del calligrafo tratto dal romanzo Jakob von Gunten di Robert Walser, con cui ottiene una menzione speciale alla Biennale teatro di Venezia. Nel 2019 porta in scena Questo è il tempo in cui attendo la grazia, monologo tratto dalle sceneggiature di Pasolini.  Nel 2021 riceve il Premio Ubu per la miglior regia con lo spettacolo La filosofia del boudoir di F. De Sade. Negli ultimi anni è stato docente alla scuola del Piccolo teatro di Milano e alla scuola estiva del Centro Teatrale Santacristina, fondato da Luca Ronconi.

Lorenzo Donati. Dottore di ricerca presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, giornalista, progettista culturale, educatore. Unisce studio e lavoro sul campo conducendo seminari per spettatori, docenze, incontri e workshop di giornalismo, laboratori di educazione allo sguardo presso scuole, università, enti pubblici e privati, teatri. I suoi studi vertono, in particolare, sullo spettatore in ottica interdisciplinare e sui meccanismi artistici di “scrittura con la realtà”, intrecciati con il racconto delle poetiche di gruppi e artisti. Fa parte della giuria e del Comitato di gestione del Premio Ubu.


Il testo

In Calderón, ambientato nella Spagna franchista del 1967, Pasolini mette a punto una spietata critica della borghesia e una riflessione sulla violenza del potere misurandosi con la rappresentazione barocca del sogno, come lasciano intendere gli espliciti rimandi a La vida es sueño di Calderón de la Barca e a Las Meninas di Velázquez.

L’impianto narrativo si articola intorno a quattro successivi sogni della protagonista, Rosaura, che paradossalmente hanno inizio ogni qualvolta la donna si risveglia in un diverso ambiente: aristocratico, popolare, piccolo borghese. Anche se in verità è difficile dire cosa sia sogno e cosa veglia nel gioco di rovesciamenti di un’opera in cui gli sguardi, le cornici, le prospettive si moltiplicano di continuo.

Nel primo sogno Rosaura è la giovane figlia di una ricca famiglia madrilena filo franchista. Si innamora di un ex amante della madre, l’ebreo antifascista Sigismondo, che in seguito si scoprirà essere suo padre.

Nel secondo Rosaura è una donna matura che si prostituisce in un quartiere povero di Barcellona. Tra i suoi clienti occasionali c’è anche Pablito, un adolescente che gli amici costringono, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, a una prova di virilità. Rosaura se ne innamora, nell’attesa che Pablito torni da lei viene a sapere che proprio lui è il figlio abbandonato appena nato.

Al risveglio dal terzo sogno Rosaura è una moglie e madre sofferente, che manifesta il suo disagio e disadattamento attraverso uno strano disturbo del linguaggio. Afasia, sonnambulismo, sogno sono la difesa di Rosaura dall’oppressione del mondo piccolo borghese in cui vive. Si innamora di uno studente che sta fuggendo dalla polizia durante una manifestazione e che le sembra suo figlio. Ma Basilio, il marito di Rosaura, tronca sul nascere la relazione tra i due consegnando il ragazzo alle autorità del regime. Rosaura, recuperata a questo punto la capacità di parlare, ricorda e racconta il suo ultimo sogno, in cui si vede vivere in un lager, dannata tra i dannati, e da lì aspettare l’arrivo dei liberatori in veste di operai con bandiere rosse. L’ultima parola però, su cui la pièce si chiude, è di Basilio: «Di tutti i sogni che hai fatto o farai/si può dire che potrebbero essere anche realtà. / Ma, quanto a questo degli operai, non c’è dubbio:/ esso è un sogno, nient’altro che un sogno».

Il tema portante del dramma è il rapporto tra l’individuo e il potere, incarnato da Basilio/Basileus che in ogni sogno di Rosaura entra in conflitto con la ricerca della donna, figlia, sposa madre esclusa di esprimersi liberamente nella sua diversità.

Photographic Archive Museo Nacional del Prado