Atlas of Transitions Biennale prende il via a Bologna con le dieci giornate di Right to the City | Diritto alla Città.
Esperienze comuni tra residenti italiani e stranieri, migranti, richiedenti asilo, rifugiati politici compongono un programma di eventi in cui si sperimentano l’incontro, la relazione, le forme della partecipazione in un orizzonte inclusivo, collettivo, festoso.
I progetti sono modi di mappare la città. Camminare rallentando il passo, ricamare un libro di stoffa in cui sono incise le storie di donne di diversa provenienza, registrare e riascoltare altrove i suoni di un mercato rionale, disegnare le traiettorie dei propri itinerari giornalieri e percorrerli con altri abitanti, danzare in massa in una delle vie principali o in una piazza periferica e diventare potenza d’urto simbolica, lasciare sui muri del teatro della città il segno della propria mappa personale, rimanere bloccati in un ingorgo automobilistico appositamente creato per raccontare storie possibili e impossibili, condividere il cibo in una tavolata multietnica, e farlo in tanti, è il modo perché lo spazio del vivere quotidiano nutra l’idea che la città sia un luogo trasformabile. Performance itineranti, dj-set collettivi, musiche del mondo, trasmissioni radiofoniche transgeografiche sono alcuni degli strumenti di un’esplorazione urbana che coinvolge diversi luoghi di Bologna: dal centro alla periferia, andata e ritorno. Dal Teatro Arena del Sole a Piazza dei Colori/Bella Fuori 3, il quartiere che ospita la Moschea e l’Hub Mattei, il centro di prima accoglienza regionale dell’Emilia Romagna.
Right to the City vuole mettere in pratica la convivenza tra cittadini e nuovi arrivati, sgomberando concretamente il campo dall’immagine che vede il migrante solo in termini di emergenza, pericolo, sforzo economico. E per farlo si trasforma anche in laboratorio di pensiero. Razzismo, percezione della paura, s-confinamenti, saranno discussi durante incontri e seminari, attraverso proiezioni di film, per porre nel dibattito pubblico il rapporto tra migrazione e città, l’abitare e il co-abitare, la distinzione tra frontiera e confine, la migrazione vista da una prospettiva di genere, il diritto di fuga.
L’iniziativa è parte di Atlas of Transitions, progetto europeo cofinanziato dal programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea, in cui dieci partner in sette paesi – Italia, Albania, Belgio, Polonia, Francia, Grecia e Svezia – collaborano per progettare, attraverso diverse pratiche artistiche, nuovi modi di interazione e reciprocità tra cittadini europei, residenti stranieri e nuovi arrivati (migranti, richiedenti asilo, minori non accompagnati, rifugiati). A Bologna Atlas of Transitions promuove un programma di iniziative nel biennio 2018-2010.