Stiamo caricando

Tania Bruguera | School of Integration

lezione #1 Eritrea

Altri spazi

01/01/1970
Orari

A proposito di questo evento

1 marzo // ore 20.30 // DAMSLab
partecipazione gratuita

TANIA BRUGUERA
progetto speciale per Atlas of Transitions Biennale 

Nata dall’idea dell’artista e attivista cubana Tania Bruguera, School of Integration è una scuola temporanea modellata sulle scuole di integrazione di stampo tedesco rivolte ai migranti nuovi arrivati, ma ne ribalta la prospettiva: a condurre le 10 lezioni saranno infatti i membri di altrettante comunità straniere residenti a Bologna che insegneranno sapienze del corpo, competenze artigianali, poesie orali, pratiche simboliche, tradizioni culinarie, contaminazioni musicali, elementi della propria cultura che sono orgogliosi di condividere. Basato sull’idea di una partecipazione larga e meticcia, le lezioni sono aperte e rivolte a tutte le persone interessate.

***

Lezione #1 Eritrea
Lodare o biasimare in rima: la poesia orale eritrea

L’essere umano nella cultura Eritrea è considerato immortale. L’alba della vita inizia con i trilli, prosegue con ninne nane ancestrali, prende corpo nell’aulò, componimenti poetici cantati e raccontati nelle manifestazioni pubbliche che inneggiano agli antenati e accompagnano l’uomo fino e oltre la morte, rendendolo eterno nella continuità mnemonica. La poetessa eritrea Ribka Sibhatu ci conduce negli universi poetici della sua terra, mentre officia la cerimonia del caffè, di cui narra leggende e storie.

Cosa sono gli Aulò?
Gli Aulò sono poesie orali, cantate e raccontate nelle manifestazioni pubbliche e private come banchetti matrimoniali e cerimonie funebri. Nella tradizione letteraria orale eritrea, la poesia è l’essenza dell’arte, della vita e della comunicazione: si loda e si disprezza; si accusa e ci si difende; si condanna e si assolve; si piange e si ride; si prega e si canta; si fa la guerra e la pace… tutto in rima! È una rima che nasce per essere detta ed è destinata al pubblico.
Gli aulò (poesie per i vivi) e i melques (poesie funebri), pur trasformandosi in forma e in contenuto, si tramandano nel tempo, rinnovati e adattati per i diversi ascoltatori. Più si è capaci di esprimere e cantare in rima le proprie idee, arricchendole con proverbi tradizionali, più si esce vincenti dalle “contese”.

Dati

progetto speciale per  Atlas of Transitions Biennale
lezione in collaborazione con Centro Interculturale Zonarelli e Next Generation Italy

Ribka Sibhatu
Poetessa e interprete di Asmara (Eritrea). Dopo la Laurea in Lingue con una tesi intitolata, Il recupero del passato nella letteratura africana (Università La Sapienza di Roma), nel 2003 consegue il dottorato in Scienze della Comunicazione, discutendo L’Immagine del migrante nei mass media italiani. Dal 1998 collabora come consulente, mediatrice linguistica e interprete in cinque lingue con varie associazioni, tra le altre Università Roma Tre, Caritas, Tribunale di Roma. Nel biennio 2006-2008, ha fatto parte del comitato scientifico per l’intercultura del Ministero della Pubblica Istruzione.
Ha pubblicato il libro bilingue (tigrino-italiano) per ragazzi Aulò, Canto Poesia Dall’Eritrea (Sinnos, Roma 1993); la ricerca Il cittadino che non c’è. L’immigrazione nei media italiani (Edup, Roma 2004); il libro bilingue (tigrino-italiano) Il numero esatto delle stelle (Sinnos, Roma 2012). Realizza con Simone Brioni il documentario Aulò. Roma Postcoloniale. È l’interprete protagonista del documentario Ribka Sibhatu (Redigital, Roma 2011).

Condividi