Dialoghi di profughi
Teatro Arena del Sole Sala Leo de Berardinis
A proposito di questo spettacolo
Dialoghi di profughi è andato in onda per la prima volta lo scorso 15 giugno su Rai Radio3, in diretta dalla Sala B di via Asiago a Roma, in occasione della riapertura dei teatri dopo i mesi di lockdown. Sarà lo stesso reading ad alzare il sipario della nuova stagione del Teatro Arena del Sole di Bologna in una versione dal vivo, con protagonisti Lino Guanciale e la musicista Renata Lackó.
«L’emigrazione è la miglior scuola di dialettica. I profughi sono dialettici più perspicaci. Sono profughi in seguito a dei cambiamenti, e il loro unico oggetto di studio è il cambiamento. Essi sono in grado di dedurre i grandi eventi dai minimi accenni, […] e hanno occhi acutissimi per le contraddizioni. Viva la dialettica!».
Memore della propria esperienza dell’esilio, Bertolt Brecht così fotografava, con la consueta lucidità, il rapporto fra discontinuità esistenziale e necessità della metamorfosi, individuando nel soggetto strappato al proprio sistema di abitudini e sicurezze il propulsore ideale del cambiamento politico e culturale.
«Un vero testo della crisi» definisce i Dialoghi Lino Guanciale. «Un vero testo generato da uno stato d’emergenza. Una rappresentazione vivida della balìa cui sono soggette le illusioni di stabilità della civiltà occidentale, soprattutto quando esse servono – coscientemente o meno – a nascondere sotto il tappeto le miserie e le fragilità di un mondo abituato a disprezzare la dialettica come strumento di rigenerazione della democrazia. Un testo che molto ha da dire, crediamo, a noi orfani della fine della storia, cui la pandemia ha consegnato l’epifania di una dimensione di precarietà le cui radici – lo stiamo apprendendo con forse troppo colpevole sorpresa – sono in realtà molto più profonde di quanto potesse sembrare».
La lettura di Guanciale è accompagnata da una partitura di musiche, a cura della violinista Renata Lackó, scelte tanto dal repertorio classico della musica colta europea e da quello più squisitamente brechtiano, quanto dalle sonorità “erranti” della tradizione Yiddish, a significare acusticamente il complesso paesaggio esistenziale e culturale dell’incontro fra i due personaggi.
Durata: 1 ora
Note
Ascolta la playlist di Lino Guanciale creata per Cosa suona in teatro un progetto di Zero Bologna in collaborazione con ERT Fondazione
Dati artistici
Bertolt Brecht, Dialoghi di profughi, © 2020, Suhrkamp Verlag
foto di Paolo De Chellis

