Le cinque rose di Jennifer
Teatro Arena del Sole Sala Thierry Salmon
A proposito di questo spettacolo
In una Napoli degli anni ‘80 variopinta e chiassosa, tenera e violenta, il drammaturgo partenopeo Annibale Ruccello, unico per la capacità di intercettare le situazioni al limite, il gusto dolceamaro della vita, la disarmante bellezza nascosta in luoghi inaspettati, racconta la storia di Jennifer, un ragazzo che ama vestirsi da donna in un quartiere popolare che non riesce a riconoscerne l’identità. Un piccolo gioiello teatrale senza tempo.
Note:
“Se ci si ferma a pensare, l’unica scelta sensata è quella di non azzardarsi a toccare un testo come Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello. È una pietra miliare del teatro, un testo che quanto più lo si legge e approfondisce tanto più ti penetra, ti entra nell’immaginario, si cristallizza nei
pensieri e si deposita nell’inconscio. Jennifer è il diavolo e l’acqua santa. Eterna contraddizione. Paradigma dell’ambiguità napoletana.
Questa sensazione di appartenenza è quella che soltanto i personaggi dei grandi classici riescono a restituire, quelli che, come fantasmi, si aggirano quotidianamente nelle segrete di tutti i teatri, anche quando in scena si recitano testi contemporanei.
È un testo che è Napoli stessa e dunque punto di riferimento, mito e desiderio di tutta la Napoli teatrale che ne conosce le battute a memoria. Non è un testo su cui sovrascrivere ma in cui scavare, per tirare fuori sottotesti, possibilità, suggestioni, dubbi. Le cinque rose di Jennifer racconta di due travestiti napoletani ma racconta anche e soprattutto la solitudine, la solitudine che è il rovescio della medaglia della speranza che Jennifer mantiene dentro di sè fino alla fine e, dal mio punto di vista, oggi racconta con forza anche la condizione dell’emarginato, quella di chi si deve nascondere.
Jennifer si traveste, come un attore, come Napoli.
Jennifer si trasforma, come un attore, come Napoli.
È fragile, come un attore, come Napoli.
Prova, come un attore, non come Napoli, che non ci prova nemmeno.”
Gabriele Russo
La Biblioteca Salaborsa consiglia
Annibale Ruccello, Teatro, Ubulibri, 2005
Dario Tomasello, Il fascino discreto della tradizione. Annibale Ruccello drammaturgo, Edizioni di Pagina, 2008
Lorenzo Marone, Cara Napoli, Feltrinelli, 2018
Eugenio Borgna, In dialogo con la solitudine, Einaudi, 2021
Eugenio Borgna, La solitudine dell’anima, Feltrinelli, 2011
Delia Vaccarello, Evviva la neve. Vite di trans e transgender, Mondadori, 2010
Durata: 80 minuti
Repliche
Al 10/03/2023
Dati artistici
foto di Mario Spada