Monopolista
Teatro delle Moline
A proposito di questo spettacolo
Ci siamo confrontati con il concetto di dominio, prevaricazione, sfruttamento.
Termini che puntellano il percorso sempre più degradante dell’umano: prefiggersi traguardi di monopolio su cose e persone.
Come reagire al senso di fallimento dopo anni trascorsi a navigare in una mediocre e infruttuosa onestà?
C’è sempre una soluzione se si è disposti a dare un senso nuovo alla vita.
Il Monopoli è una risposta. Una scuola di vita. Che incarna alla perfezione i paradigmi del nostro tempo: sfida, spietatezza, sopraffazione.
Lo scopo è restare l’ultimo giocatore, mandando a rotoli gli altri. È questa caratteristica spietata che vorremo mostrare con la giusta, innocente soavità.
Le regole sono semplici. Comprare, vendere, tasse, ipoteche, prigione e soprattutto: bancarotta!
Il concetto economico di monopolio, il dominio del mercato da parte di un singolo venditore fanno bella mostra sul tavolo da gioco.
Una sfida, due giocatori, una partita a Monopoli: lei incarna l’etica della spietatezza, lui l’ingenua sprovvedutezza dell’uomo comune, fatalisticamente disposto al fallimento.
Sullo sfondo una critica senza sconti all’ aberrazione di una società che riproduce le dinamiche del Monopoli, dove il registro comico e surreale – entrano in gioco l’Overlook Hotel di Shinning e il Nadsat di Arancia Meccanica – alleggerisce ma non depotenzia lo sgomento di come siamo.
Sfida, spietatezza, sopraffazione. Sono queste le parole chiave del terzo millennio o è necessario riscrivere le regole del gioco?
Durata: 60 minuti
Repliche
Dati artistici
foto di Luca Dal Pia